SE ASCOLTO DIMENTICO
SE VEDO RICORDO
SE FACCIO CAPISCO
In questo antico proverbio si riassume l’importanza essenziale che il nostro Nido dà allo sperimentare in prima persona le esperienze.
Il nostro principale obiettivo non è solo far conoscere a parole il nido ma farlo vivere!
Bambini e famiglie devono sentirsi ascoltati ed accolti nelle loro esigenze, nelle loro aspettative, nei loro bisogni, nelle loro proposte ma anche poter partecipare e “toccare con mano” questa realtà al fine di plasmare assieme risposte mirate, esaustive e spesso positivamente sorprendenti.
È questa la materializzazione della nostra “mission educativa”. Non si può “tirare fuori ciò che è dentro” a ciascun bambino e “prendersene cura” senza considerare la famiglia da cui proviene. Allo stesso modo ogni famiglia non può essere fiduciosa, propositiva e/o accondiscendente, quando non ha piena conoscenza “delle braccia e dell’ambiente” cui affida ciò che di più prezioso ha al mondo: il proprio figlio.
La nostra “mission educativa” è quindi alla ricerca costante del giusto equilibrio tra il rispetto di tempi, bisogni, potenzialità dei bimbi e necessità, aspettative, desiderio di conoscenza delle famiglie.
Quando si chiude la porta del nido, non si separano i mondi: il bambino porta dentro il suo vissuto familiare ed il genitore/nonno porta fuori le sensazioni e le emozioni dell’aver accompagnato il bimbo al nido.
Le educatrici sono al centro di questo “portare dentro e fuori” e la comunicazione, in tutte le sue forme, fa da collante.
Osservare per cogliere il bisogno di comunicare anche quando non viene esplicitato a parole, saper riportare: difficoltà, chiarimenti, avvenimenti, proposte e dare la possibilità di farlo anche agli altri (bambini ed adulti) sono comportamenti basilari per la costruzione di un buon rapporto tra tutte le persone che “vivono il nido”.